La strada verso il nuovo modello di sanità, basato su centri di coordinamento, sistemi di telemonitoraggio e teleconsulto. Il ruolo delle tecnologie digitali per la salute sarà fondamentale.
Il punto di partenza
Cure domiciliari: un tema caldo in tempo di emergenza sanitaria, dal quale parte anche il PNRR e in particolare la Missione 6 Salute, nella sua componente del “Potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale” con 4 miliardi di investimenti previsti nella “Casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina”. Questi fondi sono inoltre rafforzati da quelli promossi dalla missione 5 componente 2.
Già il D.L. 34/2020 Art.1 “Disposizioni Urgenti in materia di assistenza domiciliare” indirizzava al potenziamento dei piani di assistenza territoriale di regioni e province autonome, per rafforzare l’offerta sociosanitaria e sanitaria nell’ottica di fronteggiare l’emergenza epidemiologica. L’obiettivo del governo è di arrivare ad una copertura fino al 10% dell’attuale 5,1% dei pazienti over 65 da assistere da casa (Svezia al 10,9%, Germania al 9,5%).
Il digitale per l’assistenza domiciliare e la telemedicina
La sfida che il documento programmatico del PNRR si pone sul piano della continuità assistenziale è triplice: favorire la diffusione su larga scala delle soluzioni di telemedicina e dei relativi sviluppi e sperimentazioni; promuovere la condivisione e la contaminazione di esperienze di successo e creare una cultura digitale della salute; in terzo luogo promuovere l’innovazione sanitaria ed il trasferimento tecnologico potenziando le capacità e lo sviluppo scientifico.
È chiaro come in tale impianto il ruolo delle tecnologie digitali nella promozione della salute intesa come benessere psicofisico e come cura diventino centrali. Le tecnologie infatti non vengono concepite solo come meri “canali di comunicazione e raccoglitori di dati”, ma come dei veri e propri strumenti al servizio della sanità per mantenere un contatto costante tra paziente ed organizzazioni sanitarie, ottenere indicazioni precise sulle cure e monitorare costantemente la salute del cittadino attraverso soluzioni digitali.
I centri di coordinamento territoriale
A questo scopo il PNRR introduce l’elemento del “centro di coordinamento territoriale”. Tra i suoi obiettivi, oltre a prendere in carico il paziente e a gestire gli interventi correlati, anche la promozione di strumenti di telemedicina, quali il telemonitoraggio ed il teleconsulto nell’ambito dell’assistenza domiciliare.
Sempre nel programma, viene indicata tra gli obiettivi di questi centri la promozione di un modello organico e condiviso di assistenza primaria in grado di sfruttare tutte le potenzialità degli strumenti digitali, come ad esempio domotica e intelligenza artificiale.
L’approccio olistico “one Health”
È evidente come un approccio che mette al centro il paziente e i suoi bisogni sia un approccio di tipo olistico, definito così anche negli obiettivi generali del PNRR come approccio “one Health”.
Possiamo immaginare un sistema di questo tipo come un ecosistema dove i servizi sanitari, gli enti e i professionisti coinvolti sarebbero i nodi di rete che mette al centro il paziente, e che potrebbero attivarsi in base alle necessità contingenti per monitorare o curare.
Grazie all’intelligenza artificiale e alla condivisione delle best practice, questo nuovo ecosistema, in una sorta di circolo virtuoso, lavorerebbe proattivamente per mantenere un suo equilibrio, rispondendo a stress test come quello del Covid-19.
Le basi per una nuova sanità digitale
L’approccio “One Health” introdotto dal PNRR è un approccio olistico che inscrive i servizi all’interno di un ecosistema con al centro il paziente e i suoi bisogni.
Le nuove esigenze del territorio, emerse durante l’epidemia, hanno posto infatti l’attenzione sulla carenza dei servizi di assistenza domiciliare e sulla centralità di queste cure, alle quali il PNRR dedica 4 miliardi con la Missione 6.
Secondo il documento programmatico, il nuovo modello di sanità sarà basato su centri di coordinamento, su sistemi di telemonitoraggio e teleconsulto, dove il ruolo delle tecnologie digitali per la salute sarà fondamentale non solo in qualità di strumenti di comunicazione, ma per gettare le fondamenta di una nuova sanità digitale.
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