Basandoci sul report ISTAT del 13 novembre 2023, intitolato “Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie”, emerge un’analisi dettagliata non solo delle strutture, ma anche del personale che opera in questo settore cruciale per l’assistenza ad anziani e disabili.
Al 1° gennaio 2022, in Italia erano attive 12.576 strutture residenziali con circa 414.000 posti letto.
La forza lavoro: un esercito di cura
Il personale delle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie in Italia è composto da oltre 341.000 lavoratori. Questa forza lavoro è ulteriormente rafforzata da più di 31.500 volontari e oltre 4.000 operatori del servizio civile, dimostrando quanto sia essenziale il contributo del volontariato e del servizio civile nel settore socio-assistenziale.
Composizione del personale
Gli operatori socio-sanitari (OSS) rappresentano il gruppo più numeroso, costituito da circa il 34,6% del personale. Gli infermieri e gli addetti all’assistenza alla persona seguono con l’11% ciascuno. La presenza di personale qualificato è cruciale per garantire un’assistenza adeguata agli ospiti delle strutture, che comprendono principalmente anziani, molti dei quali non autosufficienti.
Diversità e Inclusione
Il report evidenzia anche una significativa presenza di personale straniero nelle strutture residenziali. Circa l’11% del personale è composto da cittadini stranieri, prevalentemente provenienti da paesi extraeuropei. Questa diversità è particolarmente accentuata nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, dove la domanda di assistenza è più elevata. Al contrario, nel Sud e nelle isole, la presenza di personale straniero è molto più bassa.
Sfide e Prospettive
Nonostante l’impegno e la dedizione del personale, il settore affronta diverse sfide. La distribuzione disomogenea delle strutture e del personale tra le diverse regioni italiane crea disuguaglianze nell’accesso ai servizi. Il Nord-Ovest e il Nord-Est sono meglio serviti rispetto al Sud e alle isole, dove l’offerta di posti letto e la disponibilità di personale qualificato sono inferiori.
Affrontare le sfide della gestione del personale in contesti complessi
Purtroppo a causa della scarsa attrattività delle offerte di lavoro in questo settore presso alcune figure professionali, come medici ed infermieri, ma anche a causa della scarsità numerica delle figure sanitarie sul mercato del lavoro e dell’elevato turnover, è sempre più difficile per queste realtà trovare personale sanitario in Italia, fenomeno che sta portando a rivolgersi all’estero.
In tale contesto, se già oggi l’11% del personale proviene da contesti internazionali e quindi multiculturali, immaginiamo come questa percentuale sia destinata ad aumentare sempre di più, prospettiva che ci invita a riflettere sulla criticità della gestione della comunicazione tra colleghi e con i pazienti all’interno di team interculturali. Consideriamo poi la complessità delle situazioni in cui le organizzazioni operano in diverse sedi e devono gestire personale distribuito geograficamente, o ancora a quelle realtà che affiancano alla residenzialità anche l’assistenza a domicilio con operatori che lavorano da remoto: in tutti questi casi la gestione del personale deve garantire un efficace coordinamento operativo e una fornitura ottimale dei servizi di cura.
Le prospettive del digitale
L’adozione di strumenti digitali nelle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie sta trasformando da tempo il modo in cui il personale opera, migliorando l’efficienza e la qualità dell’assistenza fornita. Le tecnologie digitali, come le piattaforme di gestione delle cure, quali ad esempio la cartella elettronica, permettono di registrare e accedere a informazioni chiare, precise e univoche.
Monitorare le condizioni degli ospiti, le attività e le terapie e coordinare le attività del personale, sono alcune delle attività che possono beneficiare notevolmente della digitalizzazione, riducendo il rischio di errori e liberando tempo per il personale che può così dedicarsi maggiormente alla cura diretta degli ospiti.
Gli strumenti digitali sono inoltre fondamentali anche per la gestione del personale. I software di gestione delle risorse umane facilitano tutte le fasi della gestione del personale: dalla pianificazione dei turni, al monitoraggio delle presenze, dalla formazione continua del personale, alla gestione dei professionisti esterni.
Grazie a tali strumenti, le organizzazioni possono ottimizzare le risorse e i processi, migliorare l’efficienza e l’organizzazione nel suo complesso, per garantire un’assistenza di alta qualità ai propri utenti.
Conclusioni
Il report dell’ISTAT mette in luce alcuni dati chiave relativi alla situazione del personale nelle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie, ma al contempo evidenzia importanti disparità geografiche. Il personale dedicato lavora quotidianamente per migliorare la qualità della vita di migliaia di persone, rappresentando un pilastro essenziale del sistema di welfare italiano. L’adozione di strumenti digitali rappresenta una frontiera importante per migliorare ulteriormente l’efficienza e l’efficacia della gestione delle strutture e del personale, assicurando un’assistenza sempre più personalizzata e di qualità che può rispondere alle esigenze di ottimizzazione ed efficientamento del mondo della cura.
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