La somministrazione del farmaco rappresenta l’ultimo tassello di una “filiera” lunga e complessa, che, partendo dall’approvvigionamento, attraverso l’immagazzinamento, la conservazione, la gestione delle scorte, fino ad arrivare alla prescrizione, seguita a sua volta dalla trascrizione e dall’interpretazione, con successiva preparazione, arriva alla vera e propria assunzione del farmaco da parte del malato.
La complessità di tale processo è talmente alta che lo stesso Ministero della Salute, a partire dal 2008, ha prodotto ben 7 raccomandazioni, che a vario titolo contribuiscono a rafforzare la sicurezza dell’utente:
Come mai tanta attenzione ad uno specifico “settore” assistenziale?
Uno studio del 1995, pubblicato su JAMA (Systems analysis of adverse drug events, ADE prevention study group Leape LL, Bates DW e Cullen DJ) ha indagato i guasti dei sistemi che degenerano in errori in grado di causare eventi avversi da farmaci. Ebbene, gli errori di prescrizione hanno rappresentato il 39% dei casi, seguiti da un 38% riconducibile ad errori di somministrazione, 12% dispensazione, per finire con un 11% rappresentativo di difetti di trascrizione/interpretazione.
Nel 2007 Anita Krähenbühl-Melcher, Raymond Schlienger, Markus Lampert, Manuel Haschke, Jürgen Drewe, Stephan Krähenbühl,nel loro studio Drug-related problems in hospital: a review of the recent literature, hanno riportato una media del 5,7% di errori di terapia rispetto a tutti gli episodi di somministrazione di farmaci. La maggior parte degli errori accadeva durante la fase di somministrazione (53%), seguiti da quelli di prescrizione (17%), preparazione (14%) e trascrizione (11%).
È innegabile come tali dati confermino la necessità di attenersi a procedure standardizzate in grado di ridurre al minimo il rischio di commettere errori. Ecco quindi dimostrata la grande attenzione riservata alla filiera del farmaco.
In aggiunta, tra le strategie di prevenzione, oltre a rispettare le suddette raccomandazioni, Spencer e Collsurg già nel 2001, attraverso la pubblicazione Human error in hospitals and industrial accidents: current concepts, affermarono che i maggiori progressi nella lotta agli errori di terapia sarebbero consistiti:
- Nell’utilizzo di tecnologie informatizzate
- Nella distribuzione dei farmaci in dose unitaria
- Nella partecipazione attiva dei farmacisti nel processo clinico.
Cosa può aiutarci a ridurre il rischio di commettere errori?
Dal punto di vista dell’operatore, certamente rimane pregnante la necessità di attenersi al rispetto delle principali regole relative alla corretta conservazione, prescrizione, preparazione e somministrazione del farmaco, con annessa regola delle 7 “G” (giusto farmaco, giusta dose, giusto paziente, giusta via, giusta ora, giusta registrazione, giusto controllo) alle quali bisognerebbe aggiungere anche giusto operatore, visto che alcuni specifici farmaci richiedono la somministrazione a cura di professionisti specializzati per tale attività (vedasi gli anestesisti durante la somministrazione degli anestetici nelle varie vie di somministrazione).
Riguardo la struttura sanitaria e più in generale il luogo di cura e assistenza, molta importanza la riveste la tecnologia, non a caso la raccomandazione numero 18, Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia conseguenti all’uso di abbreviazioni, acronimi sigle e simboli, afferma che:
- tutto il processo di gestione del farmaco in ospedale dovrebbe essere informatizzato e collegato all’anagrafica dei ricoveri. Nello specifico, dal momento che la prescrizione informatizzata abbatte drasticamente gli errori, bisogna disporre di sistemi informatizzati dotati di apposita legenda che aiutino, qualora si utilizzi ad esempio, un acronimo, ad evidenziarne il significato (in base a quanto stabilito da Aziende sanitarie, Regioni e Province Autonome);
- vanno prese in considerazione anche le modalità di integrazione delle informazioni contenute nella cartella clinica informatizzata, nella ricetta elettronica, nei Prontuari regionali e aziendali
- si devono prevedere indicazioni anche per l’uso di app mediche se incluse nella procedura aziendale.
Possiamo quindi affermare di essere sulla strada giusta?
In un mondo sanitario in continua evoluzione, sempre più “dominato” dalla sanità digitale, in tutte le sue manifestazioni e declinazioni, e in un contesto di lavoro dove i professionisti sono costantemente più compliant con la tecnologia stessa, l’auspicio è che gli errori si vadano velocemente a ridurre fino a arrivare all’ambito obiettivo del targeting zero, ovvero zero errori e zero eventi avversi o sentinella.
La chiave vincente per raggiungere questo obiettivo è disporre di una tecnologia integrata, che unisce automazione e informatizzazione in ogni step del processo. Estendere l’informatizzazione anche al magazzino farmacia assicura un risparmio sulle scorte, la garanzia di disporre sempre del giusto fabbisogno di farmaci e un controllo puntuale sugli scaduti.
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Bibliografia
- Bates DW, Cullen DJ, Laird N, Petersen LA, Small SD, Servi D et al. Incidence of adverse drug events and potential adverse drug events. Implications for prevention. ADE prevention studyngroup. JAMA 1995;274:29-34
- Krahenbuhl-Melcher A, Schlienger R, Lampert M, Haschke M, Drewe J, Krahenbuhl S. Drug-related problems in hospitals: a review of the recent literature. Drug Safety 2007;30:379-407.
- Human error in hospitals and industrial accidents: current concepts. Spencer FC. J Am CollSurg. 2001 Aug;193(2):230.