L’Istituto Ospedaliero di Sospiro (a Cremona) nasce come ricovero nel 1897, oggi è un centro multiservizio con 800 dipendenti e si articola in due grandi dipartimenti: il dipartimento delle disabilità e il dipartimento delle persone anziane.
Un istituto di eccellenza nella cura delle disabilità
Il Dipartimento delle Disabilità della Fondazione Sospiro è una realtà che risponde ai bisogni di sostegno e di autodeterminazione di Persone con disabilità in età evolutiva ed età adulta attraverso 21 Residenze Sanitarie, centri diurni, ambulatori riabilitativi per l’età evolutiva, appartamenti protetti e imprese sociali focalizzate all’inclusione lavorativa. In Regione Lombardia dà sostegni personalizzati e altamente specializzati ad oltre 600 Persone con Disabilità grazie al lavoro di oltre 550 professionisti del settore.
È un dipartimento in profonda trasformazione che, mentre prova a migliorare la qualità dei suoi servizi storici, sperimenta interventi innovativi per i trattamenti dei disturbi della condotta, condizione fondamentale per facilitare la realizzazione del Progetto di vita della Persona con Disabilità. Per questo motivo le relazioni con Università, istituti di ricerca italiani e internazionali e con l’Istituto Superiore di Sanità sono fondamentali.
Non clienti ma partner di progetto
Due sono le caratteristiche che Fondazione Sospiro cercava nella soluzione informatica per gestire le cartelle socio sanitarie degli assistiti:
- la globalità: mancava un sistema capace di gestire una grande molteplicità di informazioni. L’aumento della complessità dei bisogni di sostegno alla salute degli utenti, insieme ai numerosi adempimenti amministrativi, rendeva molto complesso coordinare dati presenti su diversi strumenti.
- la sicurezza del dato: era necessario avere un dato certo, sempre disponibile, recuperabile, analizzabile.
Entrambe queste caratteristiche sono state individuate in Cartella Socio Sanitaria: così, nel 2010, è nata una collaborazione proficua con il partner tecnologico, che ha visto l’Istituto come parte attiva nella coprogettazione dello sviluppo della soluzione.
“Disponibilità, apertura e flessibilità” sono le caratteristiche che Serafino Corti, Direttore del Dipartimento delle Disabilità della Fondazione, ha riscontrato in Zucchetti Healthcare: “Disponibilità anche oltre gli orari di lavoro, per eventuali emergenze, apertura verso nuovi progetti e flessibilità nel ricercare soluzioni anche diverse da quelle inizialmente immaginate”.
Uno strumento multidisciplinare e personalizzato
Uno degli aspetti più apprezzati del software da parte del Dottor. Corti, è la fruibilità: “la complessità del dato non viene proposta all’operatore: le informazioni sono suddivise. Questa caratteristica rende la soluzione molto fruibile ai diversi professionisti, siano educatori, infermieri, medici, fisioterapisti o psicologi”. Corti continua: “questo, unito alla recuperabilità e alla possibilità di analizzare i dati, permette di agire in modo ordinato”.
Multidisciplinarità non significa standardizzazione: “a seconda degli operatori di riferimento, il software propone una logica e una scelta diversa degli interventi da fare. Ogni professionista apprezza elementi differenti”. Nello specifico, Corti riporta alcuni esempi:
- L’operatore nel diario personale trova con facilità le informazioni e può filtrare diversi aspetti (ad esempio quello medico) o periodi (le mattine, le sere ecc.)
- Gli infermieri apprezzano il monitoraggio e la programmazione basata sui bisogni di salute: per esempio per pianificare la preparazione della terapia farmacologica e la rilevazione puntuale dei dati
- Gli educatori hanno a disposizione un progetto di vita con una struttura su assessment che permette di organizzare gli interventi, gli obiettivi e gli esiti
- Le figure direzionali possono indagare vari aspetti per gruppi, ad esempio il consumo di farmaci, la tipologia di obiettivi perseguiti, quali sono gli esiti e i risultati degli interventi.
In particolare, è la valutazione d’équipe sugli esiti che beneficia della multidisciplinarità: “Cartella Socio Sanitaria porta a valutare il dato complessivo e quindi permette di avere un’analisi accurata di efficacia del trattamento. Definiti gli indicatori attesi possiamo verificarne l’andamento, analizzare lo storico: non è uno strumento solo documentale, ma permette di effettuare delle analisi approfondite e complesse, grazie alla granularità di presa del dato e alla possibilità di organizzarlo”.
L’analisi come fattore chiave del sostegno specializzato
È proprio l’analisi che permette di effettuare una presa in carico sempre più accurata: con Cartella Socio Sanitaria è possibile scegliere periodi temporali diversi e aggregare differenti informazioni: “poter paragonare il dato sanitario con gli interventi educativi permette di svolgere un’indagine di fondamentale importanza per la verifica sull’efficacia dei sostegni, fattore per noi molto importante” dice Corti, che continua: “in questo senso Cartella Socio Sanitaria è come una bussola: i dati vengono ordinati secondo una modalità proposta dal programma, in modo da condurre un’analisi con diversi livelli di selettività.
Questo elemento è cruciale perché non tutti i dati hanno la stessa importanza. Ovviamente il programma non sceglie al posto nostro la gerarchia delle informazioni, ma facilita grandemente la scelta”.
“Cartella Socio Sanitaria, grazie alla sua struttura, aiuta a strutturare un Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato: dà enfasi non solo alle caratteristiche di funzionamento della persona, ma anche alle sue aspettative, ai desideri, alle volontà. Mette la persona disabile al centro: il software richiede che all’interno di questa progettazione partecipino i protagonisti più importanti, la persona con disabilità e i contesti familiari”.
Dr. Serafino Corti
Direttore Dipartimento delle Disabilità della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS.
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