Quanto a Sanità Digitale, il nostro Paese ha ancora tanto da fare. Stando ai dati del rapporto Innovative Europe I-Com del 2019, infatti, l’Italia si posiziona sul ventesimo gradino quanto a digitalizzazione della sanità. Hanno fatto meglio Francia e Germania, ma non troppo, piazzandosi rispettivamente al quindicesimo e all’undicesimo posto.
I fattori presi in considerazione per stilare la classifica europea sono stati in tutto 21, tra i quali si contano il numero di prenotazioni effettuate via web, le competenze digitali di professionisti e cittadini, la sicurezza del sistema, la copertura di 4G e di fibra ottica e via dicendo.
Per velocizzare la crescita della salute digitale, Italia, Francia e Germania stanno mettendo a punto dei programmi per sfruttare al meglio il recovery plan europeo nella sanità.
Salute Digitale: che cos’è?
In cosa consiste in concreto la Salute Digitale sulla quale i Paesi europei stanno investendo?
Con il termine Salute Digitale, in Italia, si fa riferimento a quella che a livello internazionale viene definita come E-Health, ovvero, stando alla definizione dell’OMS, all’insieme delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione necessarie per far funzionare al meglio il sistema sanitario.
Le definizioni di Sanità Digitale sono volutamente generiche, per indicare un settore in rapida crescita, con la continua proposta di nuove soluzioni e tecnologie.
Il Recovery Plan europeo e il Next Generation EU
Prima di vedere come i diversi Paesi stanno decidendo di investire nella Salute Digitale per la sanità post Covid è bene capire da dove arriveranno parte dei fondi necessari.
L’attenzione dei governi in questo senso è rivolta verso il Recovery Plan, o meglio, verso il Next Generation EU: si tratta, in estrema sintesi, di un fondo temporaneo da 750 miliardi di euro, attivo tra il 2021 e il 2024, che si affiancherà al già presente budget da 1100 miliardi di euro previsto per tra il 2021 e il 2027.
Gli investimenti in Salute Digitale di Germania e Francia
A giugno 2020 la Germania ha reso noto che investirà nella Sanità Digitale nazionale 130 miliardi di euro, attingendo per l’appunto dal Recovery Plan di cui sopra. Questo budget sarà convogliato nel piano “Programma per gli ospedali del futuro”, con 3 miliardi di euro (ai quali verrà aggiunta una fetta del 25% direttamente dai Lander) destinati alla digitalizzazione della sanità.
Si parla nello specifico del potenziamento delle infrastrutture digitali, di nuovi software per la sanità, di robotica, di telemedicina e di intelligenza artificiale, nonché di nuove soluzioni per la Cyber Security, tenendo in considerazione gli attacchi informatici che di recente hanno colpito gli ospedali tedeschi.
Anche in Francia si è deciso di destinare una quota del Recovery Plan alla Sanità Digitale, con 2 miliardi di euro da investire in questo comparto, puntando prioritariamente alla sicurezza, alla reversibilità e alla interoperabilità.
Gli investimenti per la Sanità Digitale post-Covid in Italia
Nel nostro Paese sono state messe a punto le linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che comprendono una parte dedicata interamente alla salute.
Il piano prevede 19 miliardi di euro da dividere tra telemedicina, assistenza di prossimità, innovazione e digitalizzazione del comparto. Sono tre, nello specifico, gli obiettivi presentati, ovvero:
- la riforma del rapporto tra Salute e Ricerca
- la definizione di un nuovo assetto di prevenzione Salute-Ambiente-Clima
- l’istituzione di un’assistenza di prossimità
Per quanto riguarda gli investimenti concreti si parla soprattutto di promozione e sostegno per telemedicina, Fascicolo Sanitario Elettronico, digitalizzazione della ricerca medica, farmaceutica e immunologica.